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SAN NICANDRO G.CO – Diplomi falsi, arrestato l’ex deputato Marinacci

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Sono Nicandro Marinacci, ex deputato di Forza Italia nella XIII Legislatura, nonché già sindaco di San Nicandro Garganico e consigliere provinciale di Foggia, e il figlio Enzo, attuale consigliere comunale di minoranza ed ex candidato sindaco, due dei tre arrestati dalla Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta sui falsi diplomi, che attraverso 36 perquisizioni, ha svelato l’esistenza di una presunta associazione per delinquere finalizzata alla commissione di decine di reati di truffa, falsità ideologica e materiale in atti pubblici (posti in essere anche mediante induzione in errore di pubblici ufficiali) e contraffazione ed uso di sigilli dell’Unione Europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania ed altri enti pubblici.
Per l’ex parlamentare della Repubblica 68enne si sono aperte le porte del carcere, mentre per il figlio 38enne è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, così come il terzo indagato raggiunto dall’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari, Roberto Melchionda.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, scaturiscono da alcune denunce presentate da diversi corsisti nei confronti dell’istituto privato di formazione dei Marinacci, con sede a San Nicandro Garganico e diramazioni in altri territori, dove sarebbero stati organizzati falsi corsi per il conseguimento di diplomi di oss e operatori sanitari specializzati, ovvero sarebbe stato garantito il conseguimento dei suddetti titoli a soggetti che non avevano completato il percorso formativo o, comunque, privi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.
Le prime denunce provengono da vincitori esclusi dalle graduatorie del concorso pubblico indetto per il Policlinico Riuniti di Foggia durante il periodo Covid, che non si sono visti riconoscere i titoli presentati all’esito delle successive verifiche.
L’attività investigativa, svolta dalla Tenenza della GdF di San Nicandro Garganico, durata oltre un anno, ha consentito di acquisire indizi di colpevolezza in capo a 33 persone, alcune delle quali ritenute, a vario titolo, responsabili dei delitti di associazione per delinquere (contestata ad alcuni dei trentatré indagati), truffa aggravata e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici commessa anche mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, nonché contraffazione ed uso di falsi sigilli provenienti da enti pubblici.
Dalle indagini svolte – confortate dalle eloquenti risultanze delle attività di intercettazione audio/video effettuate – è emerso come alcuni degli indagati abbiano corrisposto ai sodali cospicue somme di denaro, ammontanti fino ad 25mila euro, per ottenere diplomi ed attestazioni false.
I diplomi e gli altri attestati falsi costruiti dal sodalizio sono stati rilasciati a favore di soggetti consapevoli (e quindi indagati) e non consapevoli, quest’ultimi convinti della genuinità dei titoli, a seguito di corsi o tirocini proposti dal sodalizio criminale, per poi essere presentati dai “discenti” in sede di partecipazione a diversi concorsi e selezioni – banditi da strutture sanitarie pubbliche e private – nonché per l’inserimento nelle graduatorie pubbliche utilizzate dagli istituti scolastici per l’assunzione del personale A.t.a.
Non si tratta, infatti, soltanto di diplomi del settore sanitario, ma nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione di attestati di anzianità di servizio o per il conseguimento di altri titoli utili ad ottenere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici riservati al personale scolastico (conoscenza di lingue estere, Eipass,. P.e.k.i.t., Cfu 24 etc.).
Le indagini proseguono con l’esame del ponderoso materiale probatorio raccolto, anche per accertare la possibile commissione di truffe ai danni di enti pubblici da parte degli indagati realizzate attraverso le assunzioni dei falsi discenti.

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