La collocazione di questi due interventi nel sito di Mandrione – in cui è già operativa l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali (ARIF) – risponde a un’idea strategica dell’Ente parco che vede, proprio in quel sito, la creazione di un hub interforze in cui riunire le funzioni di controllo del territorio e di gestione delle emergenze per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi (Carabinieri forestali, VVF e ARIF).
L’idea di realizzare il presidio rurale nasce da un incontro svolto qualche mese fa presso la sede del Parco nazionale del Gargano tra la Presidenza dell’Ente e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, chiesto da quest’ultimo, per informare dell’idea del Comando nazionale di attivare un presidio rurale in Puglia e per valutare la possibilità di poterlo fare nel cuore della foresta Umbra.
Nel convincimento che la strutturazione di un presidio rurale dei VVF nel Gargano rappresenti un asset fortemente strategico per contrastare il problema degli incendi boschivi, l’Ente parco non solo ha proposto di collocarlo presso la segheria di Mandrione (rientrante nel demanio regionale), ma si è anche dichiarato immediatamente disponibile – per rompere ogni indugio – a finanziare la realizzazione, il riattamento e la rifunzionalizzazione delle infrastrutture necessarie.
A seguito di un primo informale sopralluogo, svolto congiuntamente dall’Ente parco e dai VVF del Comando provinciale nel sito, e del forte interesse – da questi espresso – a realizzare lì il presidio rurale, i VVF si sono impegnati a presentare la proposta al Comando Nazionale, mentre l’Ente parco ha proceduto a realizzare un’attività di informazione e di sensibilizzazione dei competenti uffici della Regione Puglia per attivare ogni procedura utile a concedere in uso ai VVF la parte del compendio immobiliare d’interesse del progetto.
In un secondo sopralluogo, svolto anche alla presenza della Responsabile provinciale dell’ARIF e di uomini del Comando nazionale dei VVF, sono state definite le procedure burocratiche e amministrative da attivare, a seguito delle quali, il servizio demanio della Regione Puglia, con il preventivo assenso dell’ARIF (già titolare dell’uso dell’intero compendio immobiliare) ha strutturato e siglato con i VVF il protocollo d’intesa per la concessione in uso della parte interessata dalla realizzazione del progetto.
“Informati dal Comando provinciale dei VVF dell’opportunità derivata dal loro Comando nazionale di strutturare un presidio rurale in Puglia, l’Ente parco si è immediatamente adoperato per affermare la sua realizzazione nel nostro territorio; cosa, peraltro, assolutamente non scontata.
Abbiamo, pertanto, riorientato l’attenzione dei VVF – inizialmente indirizzata verso altra ubicazione – verso la segheria di Mandrione per affermare una strategica presenza di mezzi e uomini in una zona pressocché a ridosso del cosiddetto hot spot, ovvero di un’area di circa 10.000 ha., particolarmente presidiata durante la stagione estiva dai Carabinieri forestali del Reparto parco, poiché caratterizzata dall’elevato rischio di incendi.
Inoltre, al fine di soddisfare la condizione primamente necessaria alla concretizzazione del progetto, ci siamo impegnati a finanziare attraverso le risorse del nostro bilancio il riattamento e la rifunzionalizzazione delle infrastrutture necessarie ad affermare questo importante presidio che, mi attendo, possa ospitare anche un elicottero con benna con cui operare celermente ed efficacemente sugli incendi già nella fase dell’innesco.
Il percorso avviato, dunque, porterà a breve il sito di Mandrione ad essere un importante presidio territoriale interforze, dove Carabinieri forestali, VVF e ARIF potranno svolgere le loro funzioni in un clima di sinergia istituzionale da cui, sono certo, non potrà che discendere una serie variegata di positive implicazioni operative.
Non posso che esprimere grande soddisfazione per questo considerevole risultato frutto di un grande gioco di squadra, di una positiva sinergia inter-istituzionale capace di affermare il generale e superiore interesse del territorio. L’importante significato di questo progetto va anche ricercato e ancorato nella memoria del devastante incendio che i 24 luglio del 2007, interessando una buona quota di quei 10.000 ha., tolse la vita a tre nostri conterranei e fece registrare più di 300 feriti.
Una tragedia ancora viva nei dolorosi ricordi della Comunità garganica e non solo”, ha commentato il Presidente Pasquale Pazienza.
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