“Non faccio altro che portare avanti quello che abbiamo avviato nel 2011 con la nascita dell’associazione a Vieste, ovvero cercare di sconfiggere il fenomeno del racket che a dire il vero qui da noi è stato quasi del tutto arginato. Vieste dal 2011 ad oggi è cambiata tantissimo. Abbiamo solo sollevato il coperchio di un problema serio che purtroppo era nascosto, e che grazie all’associazione antiracket abbiamo quasi del tutto bonificato. Prima di quella data a Vieste gli imprenditori erano continuamente presi di mira, subivano attacchi quiotidiani, oggi invece non ci risultano denunce relative a fenomeni estorsivi. Tutto questo però non ci deve fare stare tranquilli, soprattutto ora con la ripresa economica post covid. Allerta sempre molto alta”. A Vieste c’è ancora chi paga il pizzo? Spero di no, anche perchè oggi c’è la possibilità di non pagare e di essere liberi nella propria attività imprenditoriale”.
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