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“Vieste in Love”, un martedì… bestiale: Fabio Concato infiamma d’amore Marina piccola

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In uno scenario d’incanto, qual è quello di Marina piccola a Vieste, il cantautore milanese Fabio Concato, è stato protagonista, ieri sera, di uno straordinario concerto nell’ambito della settimana dedicata a “Vieste in Love”. Una serata, contraddistinta dal vento, che però non ha disturbato più di tanto, e che ha fatto da scenario allo spettacolo dell’interprete, il quale ha scherzato con il pubblico, tra una canzone e l’altra, proprio sul vento, ma anche sulla sua età, sulla bellezza di Vieste e sulla sua carriera.
Concato, con la sua elegante performance musicale, ha regalato al numerosissimo pubblico, un viaggio tra i suoi successi più grandi, come, Domenica Bestiale, SexyTango, Fiore di Maggio e Tienimi dentro Te, In trattoria, Troppo Vento. Ma anche uno dei suoi brani preferiti, vale a dire, Gigi, una canzone dedicata al padre, scritta alla fine degli anni ’80, “dopo aver metabolizzato il dolore per la perdita del genitore. Vieste ha accolto in un grande e caloroso abbraccio uno dei cantautori più prolifici del panorama italiano, ma anche uno dei meno conosciuti nella sua interezza. Concato, una carriera, lunga e costellata di successi e canzoni memorabili, che ancora oggi attraversano generazioni e stili musicali. Il concerto di ieri sera a Marina piccola, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha anche sottolineato e confermato l’elegante e sottile ironia del Concato meneghino che, per presentare il suo successo più grande, Domenica Bestiale, ha tra l’altro detto: “Questo brano l’ho proposto lo scorso anno a Sanremo, sono stato chiamato dalla direzione del festival che ha rifiutato la canzone dicendomi che non era al mio livello, che somigliava troppo a un mio vecchio successo. Insomma, l’ho presa molto male, ma vorrei cantarvela perché secondo me è la quintessenza della musica”. E, così, quando le inconfondibili note del successo del 1984 hanno invaso Marina piccola, impreziosita dal rumore del mare, il pubblico ha accolto Concato, sceso in platea, con un lungo e caloroso applauso. Il cantante si è lasciato travolgere dall’affetto degli spettatori, con strette di mano e abbracci. Un omaggio all’artista, ma anche all’uomo: colto, elegante e ironico, un esempio difficile di come c’è chi resta nella memoria collettiva del pubblico.
Per tanti, la riscoperta di un Fabio Concato che si rivelato una delle più belle certezze della nostra musica d’autore e un grande interprete della scena musicale italiana che crede ancora nella poesia adagiata su armonie non banali, che hanno, a tratti, una ‘stretta familiarità’ con il jazz. Un cantautore elegante, capace di grande autoironia, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili. Le sue canzoni, e ieri sera lo ha dimostrato a Vieste, sono entrate nella storia della musica italiana e ci hanno accompagnato sin qui, senza mostrare i segni del tempo, anzi cristallizzando emozioni e versi entrati nell’immaginario collettivo dopo oltre 40 anni di carriera.

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