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VIESTE – Il Comune acquisisce la splendida Torre Porticello

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Il Comune di Vieste acquisisce al suo patrimonio la storica torre di “Porticello”, che si erge, maestosa e molto ben tenuta, sulla scogliera dell’omonima punta. L’acquisto (essendo finora in mano privata) grazie a fondi derivanti da avanzi di amministrazione relativi allo scorso bilancio. L’acquisizione, con l’esercizio del diritto di prelazione, sarà portata in discussione nel prossimo Consiglio comunale, convocato per martedì, 14 novembre.
Con questa, sono quattro le antiche torri d’avvistamento insistenti sul territorio comunale, che entrano a far parte di un progetto di rete che il Comune si appresta a realizzare. Si parte dalla torre di San Felice, i cui lavori di restauro e riqualificazione sono in fase di ultimazione, per poi passare a quella detta “dell’Aglio”, anche questa acquisita al patrimonio comunale. Quindi la torre di “Portonuovo”, di recente liberata da occupazioni abusive e restituita alla pubblica fruizione, e a quella, ultima, come detto, di Porticello. Quattro veri e propri gioiellini storici, che avranno tutti un utilizzo pubblico (anche se non si esclude un qualche coinvolgimento privato per il parziale recupero delle spese di mantenimento e manutenzione delle torri). Si sa già, ad esempio, che la torre di San Felice sarà utilizzata come “info point” turistico, luogo di accoglienza e informazione per coloro i quali scelgono Vieste per le loro vacanze. Singolare ed interessante, invece, il progetto che prevede l’utilizzo della torre “dell’Aglio”. Qui sorgerà un sito di osservazione astronomica, essendo la zona, secondo gli esperti, tra i più buie del Gargano e quindi ben si presta per questo tipo d’intervento. Un progetto davvero importante e singolare che attirerebbe un’altra fetta di turismo, composto da appassionati ed esperti di astronomia.
Ancora da valutare, invece, le proposte sia per la torre di Portonuovo, sia per quella di Porticello. Si stanno valutando alcune idee che saranno meglio vagliate nelle prossime settimane al fine, come detto, di mettere in rete questi antichi manufatti che tornerebbero così a vivere, mutando, però, la loro originaria destinazione, non luogo di “allerta” per respingere gli invasori, ma luogo di richiamo. Naturalmente di nuovi “invasori”, vale a dire i graditi ospiti turisti.

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