Nel corso dello scrutinio, per la verità, era sembrato che potesse persino andare peggio ai due partiti relegati all’opposizione, che partivano già svantaggiati e senza grosse aspettative.
Il nuovo Consiglio provinciale di Foggia è composto da Leonardo Cavalieri, sindaco di Troia, Emilio di Pumpo, sindaco di Torremaggiore (il più suffragato con 5.945 voti ponderati), che a giugno dovranno rimettersi al giudizio delle rispettive comunità, Anna Rita Palmieri, consigliera comunale di Foggia, e Giuseppe Mangiacotti, consigliere comunale di San Giovanni Rotondo, tutti del Pd; Mario Dal Maso, capogruppo M5S al Comune di Foggia, Gerardo Valentino, consigliere di Cerignola, e Antonello Di Paola, consigliere di Foggia in quota Azione, nella lista ‘La Provincia sei tu Nobiletti presidente’; Tonio De Maio, consigliere comunale di Lucera, Pasquale Ciruolo, consigliere comunale di Foggia, e Giosuè Del Vecchio, consigliere di Rignano Garganico, eletti nella lista Con;.Antonio Berardi, consigliere di San Nicandro Garganico (Forza Italia); Maurizio Accettulli, consigliere comunale di Foggia (Fratelli d’Italia).
Il Pd è il primo partito con 31.044 voti ponderati, seguito dalla civica del presidente Giuseppe Nobiletti con 24.422; al terzo posto ci sono gli emilianisti di Con che totalizzano 20.029 voti ponderati; fanalino di coda il centrodestra.
Forza Italia supera il principale partito della coalizione con 9.899 voti ponderati e prevale la linea del neo coordinatore provinciale, Paolo Dell’Erba. Atterra sul morbido al suo primo banco di prova, considerati i pronostici della vigilia. Niente da fare per Franco Amato Nunziante (Prima Foggia) che, comunque, per sua stessa ammissione, non era candidato in quota Lega, e che comunque ha caricato il voto ponderato degli azzurri. Fratelli d’Italia perde quota e si ferma a 9.210 voti ponderati.
Hanno votato 691 elettori su 785 aventi diritto al voto, pari all’88%.
Nel dettaglio, sono state 268 le schede azzurre (piccoli comuni), 82 le schede arancio (comuni da 3mila a 5mila abitanti), 119 le grigie (centri da 5mila a 10mila abitanti), 115 le rosse (popolazione da 10mila a 30mila), 74 le schede verdi (da 30mila a 100mila) e 33 le viola (oltre i 100mila abitanti).
Dopo due anni di assenza da Palazzo Dogana, causa commissariamento per infiltrazioni mafiose, ha votato l’intero Consiglio comunale di Foggia.
Ed è proprio a Palazzo di Città che il meccanismo del voto ponderato svela di più sulle preferenze attribuite alle liste. A Forza Italia arriva un ulteriore voto rispetto ai 5 seggi che comprendono anche Noi Moderati e Prima Foggia, e sarebbe riconducibile ad un civico. Altre schede dei civici di opposizione, evidentemente, sono confluite sui candidati del cosiddetto campo largo.
Lo scrutinio si è concluso solo dopo la mezzanotte e le operazioni si sono protratte oltre l’una.
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