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VIESTE – Omicidio Giambattista Notarangelo, arrestate cinque persone

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Importanti novità nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Giambattista Notarangelo, 45 anni, ucciso il 6 aprile del 2018 a Vieste, mentre si trovava presso un fondo agricolo in località “Palude Mezzane”. Fermate cinque persone fortemente indiziate per quell’omicidio. Lo rende noto il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia.
“Nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione costituzionale di non colpevolezza, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa di giudizio – fanno sapere i Carabinieri – si comunica che, nella mattinata odierna, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Foggia, su disposizione e coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, stanno congiuntamente eseguendo un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia cautelare in carcere e di quella degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Bari nei confronti di cinque persone ritenute gravemente indiziate – con ruoli e responsabilità diverse – dei reati di concorso in omicidio premeditato, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, ricettazione di armi e di veicolo, danneggiamento seguito da incendio e riciclaggio di veicolo, favoreggiamento personale, reati aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.
La vicenda giudiziaria – si legge nella nota dell’Arma – scaturisce dall’omicidio, commesso il 6 aprile 2018, a Vieste, ai danni di Notarangelo Giambattista che, nell’occasione, fu raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco (nello specifico, due pistole e un fucile) mentre si trovava presso un fondo, ubicato in agro di Vieste in località Palude Mezzane, intento a governare degli animali.
Il fatto di sangue si inserisce in una serie di analoghi e gravi episodi avvenuti, in quel periodo, nel territorio di Vieste dovuti alla forte contrapposizione registratasi tra due sodalizi criminali determinati, ognuno, ad affermare il proprio predominio sul territorio. Fondamentale – conclude la nota – per la ricostruzione dei fatti sono stati gli elementi raccolti nel corso della
sinergica attività espletata dagli investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo Investigativo di Foggia, nonché l’apporto dei collaboratori di giustizia che hanno fornito un importante contributo alle investigazioni”.

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