L’idea di festeggiare la notte di San Lorenzo non è poi totalmente nuova ma rispolvera la festa che il popolo di Vieste anticamente già celebrava per tutta la notte fino all’alba.
Agli inizi della seconda guerra mondiale questa festa è decaduta e dimenticata. Era pericoloso e vietato stare fuori durante la notte, per il coprifuoco a causa dei possibili bombardamenti (che anche Vieste ha subito). Inoltre terminata la guerra la chiesetta era purtroppo divenuta pericolante e pertanto fu abbandonata alle razzie di persone senza scrupoli ed ha rischiato addirittura di essere definitivamente abbattuta dai cavamonte.
Alcuni anziani negli anni scorsi, mi parlavano di questa festa notturna che anticamente si svolgeva nella notte di san Lorenzo. Consultando poi “Il Faro di Vieste”, storico giornale locale la cui raccolta racchiude fatti ed articoli dall’anno 1950 all’ anno 1970, nelle primissime pagine, al n. 6 del giugno 1950, troviamo letteralmente scritto: “Cogliamo l’occasione di segnalare agli attivi e laboriosi artigiani la bella iniziativa della festa notturna di San Lorenzo. Festa folkloristica lasciata nei tempi e che ripristinata ravviverebbe la bella tradizione della nostra Vieste”
Con parole diverse il compianto don Mario Dell’Erba in una sua relazione, custodita negli archivi storici della Curia di Vieste, riporta la stessa notizia.
Illuminati dai fuochi accesi e dalle loro scintille, sotto il cielo stellato segnato di tanto in tanto da stelle cadenti e veloci come scintille, si pregava, si consumava un po’ di pane e pomodoro con frutta di stagione e qualche dolcetto e si ballavano balli folkloristici fino all’alba.
Ora che la Chiesetta di san Lorenzo è tutta bella, restaurata e illuminata è altrettanto bello tornare a fare festa sotto lo sguardo, l’esempio e l’intercessione del grande Diacono, santo e martire romano Lorenzo di cui ci apprestiamo a celebrare nel prossimo anno ben 1800 anni dalla nascita.
Questa nostra cara chiesetta, collocata in uno degli angoli più belli della nostra costa viestana, che ha subìto l’umiliazione della dimenticanza e il rischio dell’abbattimento e del crollo, ora ha ripeso le sue giuste attenzioni. Noi poi abbiamo voluto dare, alla antica tradizione ripresa, un volto nuovo di preghiera, pellegrinaggio, celebrazione e momenti di meditazione con musica che riempie il cuore e dona pace e serenità.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato: l’amministrazione Comunale, il trio Gargano music, la polizia locale, le associazioni di volontariato (Pegaso e motor Club) il parcheggio Tatalo, coloro che hanno donato i dolci per la fiera del dolce, chi si è reso disponibile al trasporto e collocazione delle sedie, chi assicura le pulizie settimanali, le testate giornalistiche di ReteGargano e GarganoTv, il coro e il gruppo liturgico, la famiglia Nobiletti che offre la corrente elettrica che illumina la Chiesetta sia d’estate che d’inverno rendendola visibile anche da lontano sia da terra e sia dal mare. Naturalmente le tantissime persone che hanno partecipato alla fiaccolata della pace, alla messa, al Concerto ed hanno acquistato i dolci per la manutenzione della Chiesa.
Spero di non avere dimenticato nessuno. Chiedo scusa se invece ho dimenticato qualcuno.
Don Tonino Baldi
e il Consiglio pastorale del SS. Sacramento e Santa Croce
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