Lo ha deciso la Giunta Regionale, su proposta del vice presidente, Raffaele Piemontese, con l’approvazione della delibera n. 1891 del 30 dicembre 2024.
La decisione della Regione è stata fortemente contestata dal presidente della Provincia di Foggia e Sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, nonché dai sindacati della scuola, dagli organi collegiali scolasticio e da altri uffici regionali scolastici. Una contestazione che richiama il lungo lavoro di concertazione effettuato nei mesi scorsi, le varie trattative intraprese e le decisioni assunte, con le quali si escludevano accorpamenti tra istituti non omogenei. Come, appunto, il “Fazzini-Giuliani” e il professionale alberghiero “Enrico Mattei” che non hanno nulla in comune. Un “minestrone”, insomma, come definito dai sindacati, in particolare dalla Uil.
La decisione dell’accorpamento degli istituti superiori viestani che, secondo voci, parrebbe più una “vendetta politica” di Piemontese nei confronti di Nobiletti, sarà oggetto di ricorso da parte della Provincia e del Comune di Vieste, che ritengono oltremodo dannoso l’accorpamento, in termini di prestigio e visibilità dei due istituti.
Come detto, fortemente contrari all’accorpamento, i sindacati. In particolare la Uil scuola Puglia, in una nota a firma del segretario generale, Gianni Verga, evidenzia che il provvedimento regionale “sconta il prezzo di decisioni assurde e che, anche per il prossimo anno scolastico 2025/26, genererà perdite di posti di lavoro”. Un provvedimento che “rende carta straccia le linee di indirizzo regionali” in quanto “prevalgono proposte degli Enti locali e decisioni della Regione non condivise con gli organi collegiali delle scuole interessate”. “Mentre gli accorpamenti, in base alle previsioni delle linee di indirizzo, avrebbero dovuto riguardare soltanto le scuole del secondo ciclo d’istruzione, ancora una volta la mannaia si è abbattuta inesorabilmente e pesantemente anche su quelle del primo ciclo, creando mega istituti oltre i 1.100 alunni e con punte fino ai 1.500”, evidenzia Verga spiegando che “a Bari si accorpano due istituti storici come il Romanazzi e il Giulio Cesare, a Bisceglie il Cosmai e il Dell’Olio mentre in altri casi si accorpano licei con istituti professionali come l’Einaudi con il Fermi di Canosa di Puglia e il Fazzini-Giuliani con il Mattei di Vieste nel Foggiano”. “Nel Salento si perderanno posti di lavoro con la creazione di un istituto comprensivo di circa 1.500 alunni, con la fusione del quarto circolo didattico Castromediano e la scuola media Grandi di Lecce – continua il sindacalista – In provincia di Taranto si costituiscono due mega istituti comprensivi, uno di circa 1.500 alunni a Manduria con l’accorpamento del Prudenzano e del Bosco, l’altro di circa 1.300 alunni a Martina Franca tra l’Aosta e il Marconi”. “La Regione decide di non decidere e delega le decisioni scaricando le proprie responsabilità, forse per salvaguardare equilibri politici”, conclude Verga.
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