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VIESTE – Reliquie di Sant’Antonio, la processione a strapiombo sul mare

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Una giornata storica per tanti motivi. Prima di tutto il popolo di Vieste non ha mai visto transitare la statua del Taumaturgo in un giorno di pieno inverno. La statua infatti viene portata in processione solo il 30 aprile e il nove maggio , rispettivamente per l’inizio della novena e poi per la festa di Santa Maria di Merino. Con l’arrivo di giugno al santo viene dedicato un lungo periodo di culto che culmina con la processione solenne intorno ad una marea di fedeli viestani e forestieri venuti per le vacanze estive. Inoltre alcune vie percorse in questa occasione, probabilmente hanno visto il passaggio antoniano solo nei tempi medievali, quando gran parte della parete del costone del centro storico (parallela a Via Mafrolla) non era ancora crollata. Una processione fantastica che ha lambito dunque nel suo primo tratto tutto il costone medievale delle ripe .Ma la straordinarietà del percorso processionale di oggi è stato caratterizzato soprattutto per l’arrivo a Vieste, direttamente dalla basilica di Padova, del busto-reliquiario di sant’Antonio. Questo contiene alcune reliquie “ex massa corporis” di Sant’Antonio, estratte dalla Tomba del Santo nel 1981 durante la “ricognizione” dei suoi resti mortali, in occasione del 750° anniversario della morte del Santo. Ad accompagnarlo alcuni rappresentanti dall’Arciconfraternita patavina di Sant’Antonio insieme al loro padre spirituale. Un grande tripudio che ha invaso le stradine del centro storico, dalla chiesa di punta San Francesco fino alla cattedrale viestana dove, ad accogliere i simulacri antoniani era stipata una immensa folla. Il saluto dell’Assessora Graziamaria Starace, che ha sostituito il Sindaco assente per motivi istituzionali, ha anticipato la celebrazione dell’Eucarestia officiata da Monsignor Domenico D’Ambrosio che, durante l’omelia, ha sottolineato la figura di Sant’Antonio nel suo peregrinare in tutta l’Europa e in tutta Italia, per fermarsi definitivamente a Padova. Monsignor D’Ambrosio ,già arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, ha sottolineato la grandezza del Santo di Lisbona e di Padova ma ha voluto presentare anche la propria sofferenza fisica affermando che egli stesso sia potuto venire a Vieste grazie all’aiuto di Sant’Antonio. “Ho avuto un aiuto prezioso, ha detto il Presule, senza il quale questa sera probabilmente non sarei potuto venire”. Un aiuto prezioso che, al termine della celebrazione, ha fatto bagnare i suoi occhi di commozione per quello che , in fondo, ha definito solo acciacchi. Tutto è poi terminato con il trionfale ritorno dei due simulacri antoniani verso la chiesa di San Francesco in una processione snodata sulle principali strade del centro urbano di Vieste.
Bartolo Baldi

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