VIESTE – Mafia, legalità e recupero dei giovani autori di reato: incontro in Municipio
Nel pomeriggio di ieri, 13 marzo 2025, nella Sala Consiliare del Comune di Vieste, si è tenuto un incontro tra l’Azione Cattolica Italiana della Diocesi di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, la rappresentanza della Vicaria di Vieste, e l’Associazione Libera Nomi e numeri contro le mafie.
Il tema del progetto annuale:
“AMUNÌ, Voci, colori e suoni dei ragazzi in azione”.
Hanno portato i saluti iniziali:
• Leonarda Potito, Presidente dell’Azione Cattolica dell Parrocchia Gesù Buon Pastore e referente interparrocchiale della Vicaria di Vieste;
• S.E. Mons. Franco Moscone, Arcivescovo della Diocesi di Manfredonia,Vieste, Sangiovanni Rotondo;
• Don Luca Santoro, rappresentante del Presidio di Libera di Mattinata;
• Alessandro Del Zompo, Vicepresidente del Consiglio comunale e Consigliere delegato al Contenzioso degli Usi civici e alla Gestione dei Patrimoni Confiscati;
• Dott.ssa Federica Bianchi, referente provinciale dell’Associazione Libera.
Erano presenti, inoltre, il presidente dell’Associazione Antiracket, Nicola Rosiello, e le professoresse Annamaria Russo e Tiziana Vescera, rappresentanti del Presidio Scolastico Hyso Telharay.
Il progetto AMUNÌ
La dott.ssa Federica Bianchi ha illustrato il progetto Amunì, volto a promuovere la giustizia sociale e una legalità fondata sull’uguaglianza. Ha sottolineato l’importanza di un approccio innovativo nel lavoro con i giovani autori di reato, coinvolgendoli in esperienze dirette, immerse nella realtà, nelle sue sfide più forti e concrete.
Esperienze fatte di sentimenti, odori, grida o silenzi di chi ha vissuto la violenza mafiosa sulla propria pelle. Persone, luoghi e storie capaci di raccontare le “altre facce delle mafie”.
Il percorso di Amunì parte dai credo di questi ragazzi, accogliendoli e analizzandoli senza il pregiudizio di chi presume di sapere già la verità. Li riconosce come persone, a prescindere dal reato commesso, e sceglie di essere al loro fianco, non davanti né dietro.
Questa è stata la sfida portata avanti in questi anni. Una sfida che oggi sta diventando una nuova rinascita.
Scegliere da che parte stare
Donne segnate dalla mafia hanno trovato il coraggio di cambiare vita, di allontanarsi con i loro figli dal contesto in cui sono cresciute. Storie di speranza e resistenza che dimostrano che la mafia non è un destino inevitabile.
La mafia è un fenomeno umano e, come tale, può essere combattuto e sconfitto. Ma questo dipende da noi, dalle nostre scelte quotidiane, dal coraggio di dire no all’illegalità e sì alla giustizia.
Ognuno di noi ha un ruolo in questa battaglia: nella scuola, nel lavoro, nelle istituzioni, nella società. La lotta alla mafia non si vince con l’indifferenza, ma con l’impegno, la memoria e la determinazione.
Scegliamo da che parte stare.
Tiziana Vescera