Attualità

Il Ministero blocca il maxi impianto eolico offshore previsto tra Vieste e Monopoli

Il progetto Barium Bay, un impianto eolico offshore previsto a circa 40 chilometri dalla costa tra Vieste e Monopoli, subisce una battuta d’arresto.
Il Ministero della Cultura ha espresso un parere vincolante, imponendo condizioni severe per la realizzazione dell’infrastruttura. Tra le prescrizioni principali, la riduzione dell’altezza delle torri eoliche da 270 a 220 metri o, in alternativa, lo spostamento dell’impianto ad almeno 45 chilometri dalla costa.
La decisione ministeriale ha immediatamente riacceso il dibattito politico e ambientale. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, ha accolto il parere come una conferma delle sue posizioni critiche verso i grandi impianti offshore.
«Le giuste prescrizioni chieste dal Ministero per Barium Bay dimostrano in modo chiaro ciò che abbiamo sempre sostenuto: progetti troppo impattanti, come quello di Odra Energia, devono essere fermati», ha dichiarato.
Odra Energia, un altro maxi-progetto in cantiere, prevede l’installazione di 73 aerogeneratori alti 315 metri con pale del diametro di 280 metri a soli 14 chilometri dalla costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
Pagliaro ha evidenziato come il parere ministeriale rafforzi le opposizioni locali contro questi impianti, giudicati eccessivamente invasivi per il paesaggio e il tessuto socioeconomico del territorio.
A pesare ulteriormente sulla questione, la recente presa di posizione della Commissione europea, che ha inviato all’Italia un «parere motivato» criticando la mancata pianificazione preventiva dello spazio marittimo.
Questo elemento, secondo Pagliaro, mette in discussione la legittimità delle procedure in corso per l’assegnazione delle concessioni eoliche offshore.
«Le motivazioni a supporto di questo parere ministeriale spazzano via le illusioni su fantomatici 5mila posti di lavoro e smascherano i giri di parole dietro cui la Giunta regionale si è finora nascosta», ha aggiunto il consigliere.
Ha poi esortato la Regione Puglia a uniformarsi alle indicazioni ministeriali e bloccare i progetti ritenuti incompatibili con il territorio.
«Se vale per Barium Bay, deve valere per tutti gli altri progetti. Altrimenti si rischia una disparità di trattamento che aprirebbe la strada a ricorsi e impugnazioni», ha concluso.
Il futuro dell’eolico offshore in Puglia resta quindi appeso a un equilibrio delicato tra sviluppo delle energie rinnovabili e tutela del paesaggio costiero.
Il confronto tra istituzioni, imprese e comunità locali si preannuncia ancora lungo e complesso.

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