VIESTE – Festa della vita alla Buon Pastore nel ricordo delle vittime viestane del terremoto
Sotto un cielo turbato spesse volte da una debole pioggia, si è svolta domenica 7 aprile l’ottava festa parrocchiale della vita. La pioggia non ci ha scoraggiato ma ha solo prodotto un parziale cambiamento dei luoghi in cui essa si è svolta: prima in Chiesa, poi sul sagrato della Chiesa ed infine nel salone auditorium parrocchiale.
Nel riferimento alla bellezza della vita – che va sempre accolta dal suo concepimento sino al suo naturale declino–è stato evidenziato che essa è sempre un dono di Dio che neanche la morte può distruggere.
Per questo abbiamo voluto innanzitutto fare memoria grata e commovente di una famiglia viestana interamente perita dieci anni orsono, la notte del 6 aprile 2009, sotto le macerie causate dal terremoto della città dell’Aquila e dell’intero Abruzzo, insieme ad altre centinaia di vittime.
Erano tutte donne: la mamma,Annamaria Russo di 40 annie le sue quattro figlie, Rosa di 17 anni , Micaela di 13 anni, Chiara di 11 anni e Giusy di otto anni. La loro abitazione era posta al secondo piano di una palazzina del centro storicodell’Aquila. Quel giorno l ’intera nostra città pianse e associandosi al dolore dei loro familiari – mentre fu dichiarato il lutto cittadino – partecipò commossa ai solenni riti funebri che avvennero il 13 aprile, giorno di Pasquetta e che furono celebrati proprio nella nostra Parrocchia di Gesù Buon Pastore e furono presieduti da Monsignor Domenico D’Ambrosio che era il nostro Arcivescovo.
La festa della vita è poi proseguita con una bella testimonianza della signora Michela Salvati che fa parte del Direttivo dell’Associazione “Angeli H”. La signora Salvati ha evidenziato lo spirito di questa associazione che aiuta a vivere e a conoscere e a valorizzare la vita a tanti ragazzi che – forse – altrimenti sarebbero poco considerati. E’ lo spirito cristiano dello sguardo rivolto al Signore che maggiormente considera cariproprio coloro che la società materialistica del consumo e dello scarto troppo spesso meno accoglie e meno considera.
Sul sagrato della Chiesa tantissimi palloncini colorati e contenenti messaggi di vita scritti dai bambini del nostro oratorio parrocchiale sono stati poi fatti volare verso il cielo. Questi hanno fatto corona ai 4 palloncini bianchi su cui erano scritti i nomi delle quattro ragazze e a uno rosso su cui era scritto il nome della loro mamma. Insieme, verso il cielo, per dire che – dopo dieci anni – noi non le abbiamo dimenticate e che la loro vita non è finita ma è solo trasformata ed è sorridente tra le braccia del Signore e della Vergine Santa verso cui anche noi – viventi quaggiù – siamo tutti in cammino.
Canti e balli inneggianti alla vita ed eseguiti dal piccolo coro e dal gruppo “Nastri e ritmi della Parrocchia” hanno infine chiuso in vivacità la nostra festa.
Don Tonino Baldi