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Turismo in Puglia 2019 – Il rapporto dell’Osservatorio Regionale: Vieste ancora prima e unica a crescere, flessione per altre localitài

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Il turismo resta una delle forze trainanti dell’economia pugliese. Lo confermano i primi dati 2019/20 dell’Osservatorio dell’Agenzia Regionale del Turismo Puglia Promozione: nel 2019 si sono registrati 4,2 milioni di arrivi (+4% rispetto al 2018), 15,5 milioni di presenze (+2%), 1,2 milioni di arrivi dall’estero (con un incremento dell’11,5% rispetto all’anno precedente), 3,8 milioni di pernottamenti internazionali (+8%), 3 milioni di arrivi nazionali, 11 milioni di pernottamenti italiani e una media di 3,7 notti di permanenza.

Dal 2015 al 2019 l’incoming internazionale è cresciuto del +60% (i pernottamenti +44%) e gli arrivi complessi (italiani + stranieri) del +23%. I pernottamenti totali sono aumentati del +15%.

Arrivi e presenze: Vieste in cima alla classifica
L’andamento comunale vede ancora una volta Vieste ‘capitale’ del turismo pugliese: nel 2019 si sono registrati quasi 300mila arrivi (297.500) e oltre 1 milione e 900mila presenze (i pernottamenti), con un leggero incremento rispetto al 2018. Vieste precede Bari e Ugento. Calano le presenze di Otranto (700.500 con una flessione dell’1,5%) e Peschici (-4% di presenze). Nella top 20 sono presenti altri due comuni del Gargano, entrambi con una flessione nelle presenze: San Giovanni Rotondo (-1% con 443.500) e Rodi Garganico (-3% con 314.000 presenze).

Internazionalizzazione
Nel 2019 il tasso d’internazionalizzazione ha raggiunto il 28% per gli arrivi e il 25% per le presenze/pernottamenti. Rispetto al 2015 il tasso d’internazionalizzazione dell’incoming è cresciuto di ben 7 punti percentuali. In generale il trend è sempre stato positivo, a eccezione del biennio 2016-17 in cui il tasso di internazionalizzazione è rimasto invariato.

Mesi dei pernottamenti
Il report evidenzia anche il trend mensile dei pernottamenti in Puglia di italiani e stranieri: Gli stranieri scelgono la Puglia per il proprio soggiorno soprattutto nei mesi di luglio (18% sul totale annuo) e settembre (17%) mostrando un trend tendenzialmente equi distribuito nei mesi da maggio a ottobre. Agosto (60mila arrivi in più, +8% sul 2018), ottobre (+30mila, +11%), aprile (+20mila, +7%) e maggio (+18mila, +5%) sono stati i mesi dagli incrementi più elevati.

Turismo internazionale
Per quanto riguarda la quota percentuale di pernottamenti di stranieri nel 2019, il primo posto spetta alla Germania con il 22% (+2% rispetto al 2018), seguita da Francia con l’11%, Regno Unito e Svizzera (8%), Paesi Bassi e Stati Uniti, questi ultimi due in notevole aumento rispetto all’anno precedente. Nella graduatoria si evidenzia una considerevole variazione in positivo di pernottamenti dalla Russia (+47%), Romania (+25%) e Polonia (+23%).
Nella top 15 dei mercati esteri in Puglia, in cima ci sono Francia e Germania con il 13%, seguite da Regno Unito, Usa e Paesi Bassi. Nel 2019 la Francia, con 115 mila arrivi in totale (+24mila rispetto al 2018), ha registrato il maggior incremento posizionandosi al primo posto della classifica per incoming dall’estero ex-aequo con la Germania, è seconda per presenze. Al secondo posto per incrementi assoluti si classificano gli Stati Uniti d’America (+13mila arrivi) seguiti da Paesi Bassi e Russia. Guadagnano rapidamente posizioni nella classifica regionale l’Australia, il Brasile, il Canada, la Cina, i Paesi dell’Asia (Malesia, Thailandia, Vietnam, Indonesia) e i Paesi dell’Asia Occidentale (Arabia Saudita, Emirati Arabi, ecc).

Andamento territoriale
Bari e la sua provincia sono stati nel 2019 la principale destinazione per l’incoming turistico (ovvero per gli arrivi) con una quota percentuale sul totale del 28%. Per quanto riguarda, invece, le presenze (ovvero i pernottamenti) Gargano e Salento restano i principali poli turistici dell’intera regione, rispettivamente con il 28% e il 31%.

Offerta ricettiva
Pur aumentando a rapida velocità il numero di strutture extra-alberghiere della Puglia (+46% rispetto al 2015) la capacità ricettiva della regione è rimasta pressoché invariata negli anni (284.250 posti letto totali nel 2019 con una variazione del +3% rispetto al 2015). Nel 2019 si registrano in Puglia 7.950 strutture ricettive di cui il 13% nella categoria alberghiera (38% dei posti letto regionali). L’incremento complessivo del numero di strutture è stato del +40% dal 2015 a oggi. Sul Gargano si registrano 1318 strutture, con una quota territoriale di posti letto del 36%.

Imposta di soggiorno
Il report evidenzia anche i dati relativi all’imposta di soggiorno. 33 comuni della Puglia l’hanno applicata nel 2019 (il 12,7% del totale), 8 sul Gargano (Lesina, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, Vieste, Peschici, Mattinata, Rodi Garganico e Vico del Gargano), secondo solo al Salento. Le entrate complessive sono state stimate per circa 14milioni di euro. Il Comune che gode del maggior incasso medio è Vieste con 1,5 milioni di euro, seguito da tre comuni del Salento, ovvero Otranto con 1,2 milioni di euro, Lecce con 1,1 di euro e Ugento con 1,1 milioni di euro.

Soddisfazione dei clienti
Molto positivo il trend relativo al ‘Travel appeal’, ovvero il grado di soddisfazione degli ospiti. Su 48.982 recensioni analizzate sul Gargano, l’86,3% è risultata positiva. La Provincia di Foggia, tuttavia, fa registrare la percentuale più bassa della Regione, dove il primo posto spetta alla provincia di Lecce (89,2%) seguita da Brindisi (89,1%), Bat (88,2%), Taranto (87,8%) e Bari (87,5%).

Turismo culturale
Nessuna presenza della Capitanata nella graduatoria relativa alla cultura. Il Top of the mind (‘Saprebbe citare i nomi di tre località turistiche pugliesi rispetto a cultura) vede Lecce nettamente prima con il 34,77%, seguita da Trani e Andria. Nelle 17 località in classifica non ci sono comuni della provincia di Foggia.

Previsioni per il 2020
Secondo booking.com nel 2020 i viaggi verso mete meno note aumenteranno, contribuendo a ridurre il turismo di massa e a proteggere l’ambiente. Il 54% dei viaggiatori a livello mondiale vuole fare la sua parte per ridurre l’overtourism (56% per la fascia d’età tra i 18 e i 25 anni). Il 51% sceglierebbe una meta meno conosciuta ma simile a quelle più note, se ciò avesse un minore impatto ambientale. Il 60% dei viaggiatori in tutto il mondo vuole usare un servizio (app/sito web) che consigli mete in cui un aumento del turismo potrebbe avere un impatto positivo sulla comunità locale.

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