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VIESTE – Superstrada: le ragioni dei medici del Punto di Primo Intervento e del 118

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“Sulla questione della realizzazione della nuova superstrada del Gargano, vogliamo dire la nostra opinione, lasciando ai tecnici i dettagli delle varie opzioni esecutive.
In realtà veniamo a ribadire fatti e situazioni noti ai più, ma per sicurezza torniamo a specificarli per chi non conosce il nostro territorio. La nota dolente è che a Vieste non c’è un Ospedale con degenza, né è prevista una sua realizzazione. Sebbene ci siano dei Servizi Sanitari di base (che comunque potrebbero e dovrebbero essere potenziati), come il Punto di Primo Intervento, la Continuità assistenziale, i Medici di Medicina Generale, il Poliambulatorio (con alcuni specialisti ambulatoriali e primi accertamenti tecnico diagnostici), la grande maggioranza del fabbisogno sanitario ( visite specialistiche, esami, controlli, ricoveri , ecc.) la popolazione (residenti e turisti), la può ricevere solamente negli ospedali del Gargano. Questi sono in primis L’Ospedale OCSS di San Giovanni Rotondo, poi Foggia, San Severo e, parzialmente, Manfredonia (sedi fra l’altro di Dipartimenti di Emergenza-Urgenza di primo e secondo livello). Vista la lontananza di questi Presidi Ospedalieri (60 km Manfredonia, 80 km San Giovanni Rotondo, 100 km Foggia e San Severo) e soprattutto l’attuale tempo di percorrenza automobilistico (1 ora x Manfredonia, 1.15 per San Giovanni Rotondo, 1.30 per Foggia e San Severo) è evidente la criticità della situazione sanitaria a Vieste.
E’ da tener conto inoltre che l’ambulanza del 118 (in estate 2) perun soccorso con successivo ricovero in ospedale si allontana dal territorio, SGUARNENDOLO, per 3-4 ore (e la media è di 1-2 ricoveri al giorno). D’altronde l’utilizzo dell’elisoccorso, seppur importantissimo per gli interventi salvavita, è una goccia nel mare fra tutte le situazioni, di emergenza e non, che si verificano sia nei mesi invernali, sia negli estivi. E inoltre perché non pensare a tutti i disagi dei pazienti che per una semplice visita specialistica che dura qualche minuto deve sobbarcarsi un viaggio di 2-3 ore (fra andata e ritorno), disagio patito anche dai parenti che si recano in ospedale a trovare i propri cari ricoverati.
Come negli altri casi dei lavoratori pendolari, la scelta di venire a lavorare a Vieste da parte degli operatori sanitari è sempre secondaria ed ultima rispetto ad altre sedi, proprio per la difficoltà di raggiungerla in tempi brevi. E ciò è più drammatico vista la scarsità di medici ed infermieri (già adesso molti turni di 118 e Guardia Medica sono demedicalizzati).
Da tutto ciò l’importanza di una viabilità migliore (cosa che i Romani avevano già scoperto più di 2000 anni fa)”.
I MEDICI DEL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO E 118 DI VIESTE

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