VIESTE – Giuseppe Caruso nominato coordinatore comunale di “Alternanza Popolare”
L’avvocato Giuseppe Caruso è stato nominato coordinatore cittadino per Vieste di Alternativa Popolare, il partito fondato da Angelino Alfano nel 2017. Nella cittadina di Pizzomunno, Caruso è protagonista da tempo della vita politica, poiché ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale dal 2011 al 2016 e di capogruppo dell’Udc. Adesso questa nuova avventura, sempre nell’ambito del centrodestra.
“E’ un momento molto delicato per la politica e il futuro della Puglia – ha detto Caruso – poiché fra poco più di sei mesi si terranno le elezioni regionali, dopo un quinquennio che ha congelato per divisioni interne e ripicche non solo l’operato amministrativo (ad esempio in materia di sanità) ma la programmazione, lo slancio e l’ambizione di una regione importante come la Puglia, che non può perdere il suo protagonismo nazionale. Oggi il dibattito politico sembra essere dominato quasi esclusivamente dalla ricerca di alleanze, dalla definizione di perimetri e appartenenze, piuttosto che accompagnato anche dalla costruzione di una visione concreta e condivisa per il futuro della nostra regione. Si sta investendo molto tempo ed energie nel “chi”, nel “con chi” mentre il “cosa”, il progetto, le idee, la visione da proporre, rimangono in secondo piano. In geometria – ha aggiunto il neo coordinatore di Alternativa Popolare – per calcolare la grandezza di un perimetro basta sommare le lunghezze di tutti i suoi lati. A me e credo a molti cittadini, interessa misurare anche la sua area, il contenuto. Non è un vezzo ma sincera preoccupazione, ci sono cose da portare avanti ed è necessario uno sforzo ulteriore di temi, progetto e visione. Alternativa Popolare nasce da queste considerazioni: intendiamo riportare al centro il merito e la forza delle idee, l’elaborazione di un progetto politico che risponda ai bisogni reali della comunità. L’apertura di questa sezione di Alternativa Popolare – ha concluso Caruso – non è un contenitore interessato a ruoli, postazioni o formule preconfezionate, ma a costruire un laboratorio politico aperto e inclusivo, contenutistico e popolare, che possa trattenere entusiasmi e generarne di nuovi”.