Quale futuro per i punti di primo intervento di Vieste e Vico del Gargano? Se lo chiede il M5S
“Quale futuro per i punti di primo intervento del Gargano: Vieste e Vico del Gargano” questo il quesito oggetto di una interrogazione dei consiglieri regionali M5S Rosa Barone e Mario Conca nei giorni seguenti la bocciatura in commissione sanità del piano di riordino ospedaliero. “I comuni di Vico del Gargano e di Vieste – dichiara la consigliera foggiana Rosa Barone – sono dotati di punti di primo intervento che finora hanno registrato un numero di accessi superiori alle 7000 unità, solo nell’anno 2016. Il DM/70 contempla la riconversione di tutti i PPI in postazione medicalizzate del 118. Ora chiediamo chiarezza e una deroga per un territorio già complicato come quello del Gargano, classificato infatti come zona montana svantaggiata, per cui anche lo stesso decreto Balduzzi permette una deroga alla non riconversione. Peraltro le distanze dei due centri fino ai primi ospedali del territorio non garantiscono il rispetto della cosiddetta golden Hour mettendo così a serio rischio la salute dei cittadini”
Dello stesso avviso il consigliere regionale Mario Conca, commissario della commissione Sanità: “Il DM 70 prevede la chiusura di un PPI, dopo aver strutturato il territorio con percorsi assistenziali efficaci. Considerata la particolarità del Gargano, tuttavia, riteniamo che la rete vada potenziata anziché penalizzata. Ci opporremo dunque alla chiusura, e intanto da Emiliano ci aspettiamo delle risposte certe e posizioni di buon senso verso questa parte della Regione.”
L’iniziativa dei consiglieri pentastellati parte da un grido d’allarme lanciato sul territorio dagli attivisti garganici e dalla consigliera comunale del M5S di Vieste MariaTeresa Bevilacqua, la quale proprio nei giorni scorsi ha sollecitato un intervento di sindaco e giunta chiedendo un consiglio monotematico sul tema.
“Sulla lacunosa delibera di giunta della Regione Puglia – dichiara la Bevilacqua – abbiamo richiamato l’attenzione dei portavoce in Regione proprio per evitare il peggio, Emiliano come Piazzola il Dg dell’Asl di Foggia, non hanno evidentemente bene in chiaro l’orografia di questo territorio, cosi come la viabilità o il notevole afflusso turistico, che richiedono al massimo un rafforzamento delle unità e non una riconversione in semplici 118.”