A proposito della chiusura del PPI di Vieste e la sua trasformazione in postazione del 118, il consigliere regionale, Giannicola De Leonardis, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La città di Vieste, principale punto di riferimento del Gargano nord e del turismo pugliese, nei mesi estivi può contare in media sulla presenza di 100mila persone, ben oltre i 14mila residenti. Pensare che possa bastare un’èquipe medica strutturata nelle ore diurne e una legata al 118 nelle ore notturne (entro il prossimo 31 maggio), una sola postazione medicalizzata del 118 entro il prossimo 30 settembre – secondo quanto previsto dal Cronoprogramma di riconversione dell’attuale Punto di Primo Intervento – e il servizio di elisoccorso, equivale a non avere ancora piena consapevolezza del grave rischio che corrono i cittadini in caso di malori, malattie tempo dipendenti o casi che comunque richiedono una pronta assistenza sanitaria”.
“Da anni denunciamo vanamente le gravi carenze che caratterizzano questo angolo di territorio dimenticato e abbandonato al suo destino (anche) sul piano sanitario, alla luce delle difficoltà nei collegamenti e della particolare geomorfologia, che rendono estremamente difficoltosi le corse verso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, gli Ospedali Riuniti di Foggia o il Masselli Mascia di San Severo. Una situazione che la direzione generale dell’Asl Foggia ben conosce, e che sta cercando di affrontare con apprezzabile impegno nonostante i pesanti vincoli imposti dal Piano di riordino ospedaliero.
Pensare così di indebolire ancora più servizi essenziali, piuttosto che potenziarli, è inaccettabile, ed è una scelta che investe pienamente la responsabilità dell’esecutivo regionale, il quale non può continuare a trincerarsi nell’ambiguità, negli annunci puntualmente smentiti dai fatti, nelle rassicurazioni che diventano presto delusioni.
Nessun Piano di riordino ospedaliero può essere fatto contro un territorio, privandolo delle più elementari garanzie per la sicurezza e l’incolumità delle persone e del diritto alla salute. Per questo, chiediamo direttamente al presidente Emiliano di intervenire per garantire quantomeno il mantenimento dell’esistente, per salvare Vieste e il Gargano dall’ennesima, prevedibilissima emergenza, da scongiurare col buon senso e soprattutto la coerenza, e una visione d’insieme che continua a mancare in un modello di sanità che continua a navigare sempre e solo a vista”.