ATLETICO VIESTE – AVETRANA 1 – 2
ATLETICO VIESTE: Tucci, Lucatelli (35′ st Albano), Di Nardo, Ranieri, Sollitto (1′ st Olaberri), Caruso, Maiorano (1′ st Vulcano), Soria, Brianese, De Vita, Conversano (35′ st Compierchio). A disp.: Innangi, Prencipe, Vescia. All. Bonetti (squalificato)
AVETRANA: Petranca, Cavalieri, Prete, Franco (47′ st Gatto), Calò, Romano, Alemanni (10′ st Guerra), De Gaetano (10′ st Passiatore), Cereseto (36′ st Salto), Cappellini, Venia. A disp.: Carovigna, Kandsi, Tommasi. All. Branà
ARBITRO: Consales di Foggia
RETI: Al 7′ pt De Vita (V), al 28′ Cereseto (A); nel s.t. al 12′ Passiatore (A).
AMMONITI: Lucatelli, Sollitto, Di Nardo, Cappellini, Prete.
A.A.A. Atletico Vieste cercasi. Notte fonda per la squadra garganica che stramazza in ultima posizione, zona della classifica che mai aveva occupato in nove anni di permanenza consecutiva in Eccellenza. Anche il modesto Avetrana gliene ha date di santa ragione riuscendo, con il minimo sforzo, ad espugnare lo “Spina” e portarsi a casa tre punti preziosi. Eppure, erano i biancoazzurri del Gargano a passare per primi in vantaggio, dopo soli sette minuti, con De Vita servito al centro, con un preciso cross, da Coversano.E già prima, nel corso del 5′ avevano sfiorato la rete con l’argentino Brianese, anche in questa occasione su assist di Conversano. La risposta dei salentini non si faceva attendere, tanto che un minuto dopo, lanciato in profondità, Cereseto riusciva in velocità a piazzarsi di fronte al portiere Tucci che però era bravo a respingere il tiro dell’attaccante ospite. Poi, il vantaggio del Vieste con De Vita. La rete che avrebbe dovuto galvanizzare i garganici, in realtà li rendeva poco cinici e reattivi, tanto da subire il contraccolpo degli ospiti che, al 28′, pareggiavano i conti con Cereseto il quale, su cross dalla destra di Cappellini, depositava in rete di testa. Reagiva l’Atletico al 32’con Caruso il quale, sugli sviluppi di un calcio di punizione colpiva di testa facendo schizzare la sfera dritto sul secondo palo con il portiere ospite ormai spiazzato. Al 33′ il Vieste reclamava il calcio di rigore, per il netto atterramento in area di Maiorano da parte di Prete. Ma il direttore di gara, Consales di Foggia, faceva proseguire l’azione, nonostante le proteste dei garganici. Ultimo sussulto del primo tempo, il colpo di testa di Maiorano su cross di Di Nardo che però impensieriva di poco il portiere Petranca.
Ad avvio di ripresa, il Vieste procedeva con due sostituzioni, il capitano Sollitto lasciava il posto all’argentino Olaberri, mentre a Maiorano subentrava Vulcano, classe 2001. Nel corso del 7′, la prima azione degna di nota di marca viestana, con Brianese che lanciava al centro e sulla seguente ribattuta, Olaberri sfiorava il secondo palo. Al 10′ ci provava Soria con una conclusione che, anche in questo caso, sfiorava il palo. I salentini, mai domi, riprendevano il pallino del gioco e al 12′, su punizione di Prete, il portiere Tucci (migliore in campo) rischiava, perdendo palla e lasciando la porta incustodita. Preludio al gol del raddoppio dell’Avetrana, che giungeva un minuto dopo: traversone di Venia e il neo entrato Passiatore si avventava su Tucci, anticipandolo e depositando in rete. Sullo Spina a quel punto calava il gelo e con esso le proteste dei tifosi che contestavano squadra e dirigenza. E l’Avetrana, con un Vieste ormai senza capo nè coda, non si fermava, tanto è vero che al 22′ rischiava il tris con una gran botta di sinistro di Cereseto che, però, il bravo Tucci riusciva a respingere. Poi, al 35′, spinto dalla disperazione, il Vieste mandava in campo il bomber Compierchio (fuori da tre settimane per problemi muscolari), nella speranza di agguantare almeno il pareggio. Ma nonostante la buona volontà dell’attaccante viestano, la gara terminava con la vittoria dei salentini.
Ulteriore mazzata per il Vieste, dunque, che a questo punto, prima che sia davvero troppo tardi, dovrà assumere decisioni importanti. E’ del tutto evidente che non si può continuare con simili umiliazioni. L’Atletico Vieste non può assolutamente recitare la parte della cenerentola del campionato di eccellenza. Non lo merita la tifoseria e non lo merita la città, abituata a ben altri traguardi.